Con questo nome viene denominato l'Oratorio della Madonna Assunta, vicino al Palazzo del Principe.
L'aspetto presente della costruzione è quello di un' elegante costruzione settecentesca, almeno nella Facciata: ma non bisogna lasciarci trarre in inganno dalla data segnata sull'Architrave del bel Portale genovese con vaghe reminiscenze di Rosacroce Templari, perchè l'esistenza di questo Oratorio risale, secondo Documenti di Archivio, al secolo XIV. La data del 1671, che si legge sull'architrave della Porta, sulla Facciata, corrisponde al periodo di una sua ristrutturazione, al tempo dei Doria, che avevano ricevuto da Carlo V l'investitura del Feudo affrancato di San Sebastiano. |
Attiguo all'Oratorio, con uno speciale passaggio di comunicazione, i Doria avevano il loro Palazzo: è facile pensare che il disegno di tutta la Piazza, chiusa tra la facciata settecentesca concava della Chiesa, e il muro antistante che ne riproduce le linee, dando origine ad un bell'esempio di architettura ambientale, abbia richiesto l'intervento di un professionista del mestiere.
Nell'interno osserviamo il bellissimo altare maggiore in marmo policrono; due aquile di artistica fattura marmorea, adornano i lati dell'altare e alla base si ammira un bassorilievo di S.Sebastiano. In alto domina la statua della Madonna Assunta, scultura pregevole in marmo. Vi sono anche due cappelle dedicate a S.Lucia e a S.Dionisio l'Areopagita. |
In fondo alla piazza Solferino sorge la chiesetta delle Grazie.
Tutta la costruzione, pur nella sua semplicità, ostenta caratteristiche civettuole e singolari tipiche dello stile barocco, risaltando tra gli edifici che la circondano, tanto da ricordare quello che dell'architettura ecclesiastica barocca di diceva: "...Non vuol spaventare e neppure far esitare il fedele per il timore di una noiosa austerità, ma vuole rendere quasi piacevole l'intervento ai divini Uffici per chi lo crede gravoso." Nell'interno è contenuta una Madonna dipinta sul muro di fronte all’entrata, sopra il piccolo altare. Secondo la tradizione questa Madonna era in origine dipinta sul muro all’aperto ed era molto venerata dagli abitanti del paese, tanto che, nel secolo XVII, si decise di erigervi sopra l’attuale chiesetta in modo che la sacra immagine e il pezzo di muro su cui è dipinta fossero contenuti nella Chiesa stessa: si spiega così la singolare posizione in cui è stata costruita. Il dipinto rappresenta la Madonna seduta sul trono con il Bambino benedicente ed è stato attribuito alla scuola dei Baxilio. (R. Callegaris, “La Provincia di Alessandria”, 1963). |
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