STORIA, TRADIZIONE E BIODIVERSITÀ CI REGALANO UNA GRANDE RICCHEZZA: I NOSTRI PRODOTTI TIPICI
I Tartufi bianchi e neri
Oggi sappiamo che le valli che costituiscono il comprensorio delle “Terre del Giarolo”, sono zone vocate alla raccolta di tartufo bianco di qualità (Tuber Magnatum) e che sono le uniche in Piemonte dove abbondano anche i tartufi neri:
lo Scorzone (Tuber Aestivum) e il Nero Pregiato (Tuber Melanosporum). Il tartufo, il re delle nostre tavole, specie quello bianco, ha profumo e sapore molto intensi. Si degusta a crudo tagliato fine su risotti, tagliolini, tagliate di carne, fonduta di formaggio, uova in tegamino. I NOSTRI CONSIGLI
L’importanza che il tartufo ricopre nell’economia e nelle tradizioni locali è dimostrata dai notevoli quantitativi e dalla qualità del prodotto commercializzati nel corso della Fiera Nazionale del Tartufo che si svolge ogni anno a San Sebastiano Curone (terza e quarta domenica di novembre), numeri che fanno della manifestazione una tra le più importanti in Italia. Per approfondire: Fiera Nazionale del Tartufo |
I vini dei Colli Tortonesi
Colli Tortonesi sono terre dotate di predisposizione geologica e climatica tali da favorire la coltivazione di frutta e uva pregiate, quindi sono terre di grandi vini.
Il compito del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi è proprio quello di rappresentare e tutelare gli interessi dei viticoltori tortonesi. In particolare esso attua un processo di rilancio, valorizzazione e miglioramento del territorio, della produzione vitivinicola locale e di diffusione della “Denominazione di Origine Colli Tortonesi”; è inoltre impegnato nel coordinamento dei soci per gli adempimenti relativi all'applicazione del Disciplinare di produzione, nella tutela e vigilanza della Denominazione. I Soci sono attualmente 108, compresa la Cantina Sociale di Tortona che associa a sua volta più di 250 produttori. Il Consorzio dunque rappresenta oggi il 98 % della produzione di uva totale del comprensorio. Per approfondire: www.collitortonesi.com |
I Tartufi bianchi e neri
Immaginate per un momento un Prosciutto crudo, un Culatello, una Coppa, una spalla cruda, una Pancetta e fondeteli in un unico salume: ecco, questo è il Salame Nobile del Giarolo.
Il nostro salame gode infatti dell'appellativo di Nobile” perché prodotto esclusivamente con tutte le parti nobili del maiale: quelle magre provengono da coscia, coppa, culatello, spalla, lonza, filetto; mentre quelle grasse, altrettanto pregiate, sono ricavate da pancetta e gola. I suini, provenienti rigorosamente da allevamenti locali o iscritti alle D.O.P. del "Gran Suino Padano", sono di età non inferiore ai dodici mesi e di peso minimo di 180 kg. Nel mese di dicembre del 2003 è stato costituito a tutela e valorizzazione di questa eccellenza del territorio il CONSORZIO DI TUTELA DEL SALAME NOBILE DEL GIAROLO nato per volontà di tutti i produttori artigiani della "Salameria tradizionale", e degli allevatori locali di suini. Per approfondire: www.salamenobilegiarolo.it |
Il Montébore e gli altri formaggi
La tradizione del Montébore è antichissima e sulla paternità della tipica forma a torta nuziale, 3 formelle a dimensione decrescente, vi sono correnti di pensiero diverse. C’è chi attribuisce i natali, alle nozze che si tennero a Tortona nel 1489 tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza e l’unico formaggio contemplato nel menù, era proprio il Montébore, e la forma è stata interpretata come un omaggio ai novelli sposi. Altri, invece, ritengono che sia da ricondursi ai torrini del Castello di Montébore, frazione del comune di Dernice in provincia di Alessandria, la cui peculiarità è proprio data dalla forma a torta nuziale.
Per approfondire: www.formaggiomontebore.it Il territorio offre oggi anche altre produzioni dalle tome, ai formaggi ovini e caprini ai formaggi a pasta filata, tutte produzioni di nuove piccole realtà artigianali che fanno della qualità il proprio punto di forza. |
La Carne all'Erba
La Carne Bovina all'Erba del Giarolo - Panà - Ebro è garanzia di una produzione sana, genuina e di alta qualità - Mantenuta da generazioni di allevatori locali delle Valli Curone - Grue - Ossona e Val Borbera e Valle Spinti in Provincia di Alessandria. A salvaguardia di questa tradizione nel 2001 è stato costituito, su iniziativa dei produttori locali un Consorzio di Tutela. Scopo del Consorzio è quello di proteggere e Valorizzare gli allevamenti di linea vacca - vitello sul Territorio così delimitato, attraverso la una filiera completa.
Per approfondire: www.carneallerba.it |
Le Mele
Il nostro territorio vanta una lunga tradizione nella coltivazione delle mele, con una produzione che comprende diverse varietà di altissima qualità. Tra queste, spicca per tradizione e storia la Mela Carla, una delle più pregiate e caratteristiche della zona.
Si presenta di colore giallo con macchie rosse, ha una polpa bianca lievemente acidula. La polpa finissima, brillante alla vista, morbida al senso, e nello stesso tempo croccante, è fragrante, saporita, e sugosa. La Mela Carla si raccoglie sul finir di Settembre e si serba sino alla primavera, maturando gradatamente. Essa ha il vantaggio, sopra le altre Mele vernine, di esser mangiabile sino dal primo momento che si raccoglie. In Ottobre è di un verdastro giallognolo, coperta da un lato di un bel rosso di rosa, a polpa croccante, piena di sugo e di un sapore forte. Essa sviluppa in Novembre una fragranza che assomiglia un poco a quella dell’Ananasso, e la sua polpa prende un sapor più gentile. |
Miele e prodotti dell'alveare
I prodotti dell'alveare sono il risultato del lavoro delle api e consistono in miele, propoli, polline, pappa reale e cera. Tuttavia l'importanza attribuita a questi insetti non dipende solo dalla produzione di sostanze così preziose per il benessere dell'uomo, in quanto la loro presenza rappresenta la sopravvivenza per gran parte dell'ecosistema.
È sufficiente dare un’occhiata alle Valli delle Terre del Giarolo per capire immediatamente come vi sia un prodotto sublime che non può mancare assolutamente: il miele. Per meglio dire, anzi, i mieli.. Il rapido alternarsi di prati fioriti, frutteti, filari di tigli, boschi di castagni e tanto altro ancora, infatti, non può che dare vita a una molteplicità di mieli che ben rappresentano la varietà di questo Territorio. Alcuni di questi sono particolarmente adatti anche per degustare alcuni dei pregiati formaggi che caratterizzano questo territorio. L'apicoltura è indicatore significativo anche ai fini del controllo ambientale, poiché l'ape è un animale molto sensibile alla qualità dell'ambiente in cui vive. Infatti, il corpo, rivestito di peli, è particolarmente adatto per trattenere i materiali e le sostanze, che offrono informazioni circa il suolo, la vegetazione, l'aria e l'acqua, con cui viene a contatto e, per questo motivo, è considerata una sorta di "campionatore biologico" per monitorare l'inquinamento. Quindi l'apicoltore è il primo a constatare il problemi delle sue colonie, e spesso interviene per allertare i poteri o l'opinione pubblica sulla presenza nell'ambiente di agenti inquinanti pericolosi. |
La Pesca di Volpedo
Da molti decenni le colline tortonesi hanno la vocazione per la coltivazione della pesca.
La “Pesca di Volpedo” fa dell’eccellenza della sua qualità un elemento di affermazione sui tradizionali mercati di Milano, Genova e Torino: la vicinanza del territorio di coltivazione a questi importanti centri urbani rende infatti possibile la raccolta del frutto quando ha ormai raggiunto il massimo grado di maturazione che ne esalta le caratteristiche organolettiche. La “Pesca di Volpedo” rappresenta, pero, un prodotto la cui fama ha ormai superato l’ambito locale per raggiungere altri importanti mercati di grandi città e del nord Europa. Sapore, aroma serbevole, profumo gradevole e intenso, giusto equilibrio tra contenuto zuccherino ed acidità del succo, grossa pezzatura ed armonia di colori sono gli aspetti del prodotto che incontrano il gusto del consumatore. Le pesche vengono raccolte quando sono il più vicino possibile al loro punto di maturazione, da giugno a settembre. |
SAN
SEBASTIANO
CURONE,
E LE ECCELLENZE
ENO-GASTRONIMICHE
SEBASTIANO
CURONE,
E LE ECCELLENZE
ENO-GASTRONIMICHE